martedì 10 novembre 2015

Selfpublishing Made in Italy: Il segreto della crisalide di Denise Aronica

Sempre più blogger passano al lato oscuro della forza, per inciso la blogger di cui vi parlo oggi vi è passata già l'anno scorso con l'uscita del suo primo libro, una storia fantasy di cui anelo il seguito. Ora debutta però con un genere diverso un libro di narrativa, di crescita e rivelazioni, di bruchi che diventano farfalle. con piacere vi annuncio che da ieri è disponibile su tutti i principali store online


Il segreto della Crisalide
Denise Aronica
€ 0,99 - 330 pg
Sono passati quasi nove mesi da quando i genitori di Olivia sono morti, ma lei non è ancora riuscita a farsene una ragione. Sa di non essere pronta a passare oltre e a lasciarli andare per sempre e non intende sforzarsi per farlo, così trascorre le sue giornate a tenere il conto del tempo che passa in modo maniacale, imbrattandosi il braccio con un pennarello, chiusa nella sua nuova camera a casa dei nonni, a leggere fino a dimenticarsi di tutto il resto. Nemmeno per Max, il suo fratellino di otto anni, è semplice riuscire a fare breccia nella solida armatura che Olivia ha costruito tutto intorno a sé e anche i nonni, pur sforzandosi di non darlo a vedere, non potrebbero essere più preoccupati per lei, che si rifiuta persino di parlare con uno psicologo. Sarà per via della sua reticenza e testardaggine a rifiutare qualsiasi tipo di sostegno che nonna Margherita prenderà una decisione drastica. Olivia sarà costretta a frequentare per un paio di mesi una sorta di centro estivo molto particolare, gestito da un’amica di vecchia data di sua madre, in cui un’equipe di specialisti si occupa di aiutare adolescenti affetti da dipendenze comportamentali. Proprio lì al centro, grazie alla compagnia di Daniel, un nerd dipendente dai videogiochi, e di Andrea, una ragazza viziata, volubile e misteriosa, Olivia riuscirà finalmente a lasciarsi andare e ad aprire un po’ il suo cuore. Il dolore per la sua terribile perdita però, continuerà ad assillarla, soffocando sul nascere ogni più piccolo sprazzo di felicità. Olivia sarà così costretta a rendersi conto che dovrà iniziare a lottare con tutte le sue forze per riuscire ad avere di nuovo il controllo sulla sua vita prima che sia troppo tardi.

Per stuzzicarvi vi lascio l'incipit pubblicato per la prima volta sul blog Il cibo della mente in occasione del blogtour!

Sono passati esattamente otto mesi, trentaquattro settimane, duecentoquaranta giorni e cinquemilasettecentosessanta ore da quando ho parlato l'ultima volta con i miei genitori. Lo so, continuare a tenere il conto non ha senso – ed è anche un po' maniacale a dire il vero – eppure mi fa stare meglio. A volte mi sembra che sia stato solo ieri, altre invece mi sento come se fossero trascorsi anni interi.
Tengo nota del tempo con un pennarello nero, sul braccio destro. Nonna Margherita, poco incline ad accettare stramberie dall'alto dei suoi settantadue anni, alza gli occhi al cielo ogni volta che per caso lo vede e, di tanto in tanto, accompagna il gesto facendosi il segno della croce, bisbigliando qualche preghiera sottovoce.
C'è stato un momento in cui, a forza di scrivere, ero arrivata al punto da non riuscire più a far andare via l'inchiostro. Strofinavo e strofinavo, ma non voleva saperne di sparire. Ricordo di aver pensato che la macchia non sarebbe mai scomparsa e di aver continuato a strofinare finché la mia pelle non si è irritata al punto da diventare dello stesso colore di un peperone. La nonna ha dato i numeri, ha fatto sparire tutti i pennarelli e mi ha sequestrato il portafogli affinché non ne comprassi altri. Sembrava furiosa, ma allo stesso tempo era come se non se la sentisse di sgridarmi. Era una guerra silenziosa, la sua, e io ero intenzionata a vincerla a tutti i costi così ho iniziato a utilizzare tutto ciò che c'era a portata di mano: matite per il trucco, rossetti, eye liner, persino pastelli a cera.
Dopo qualche giorno, la nonna ha ceduto e mi ha comprato dei pennarelli lavabili speciali, di quelli che all'asilo fanno usare ai bambini. Adesso riesco ad aggiornare il conto quando ne ho voglia senza che il mio braccio ne risenta.
Da quando c'è stato l'incidente io e il mio fratellino Max, otto anni e una matassa di riccioli scuri che gli circondano il viso, cerchiamo di cavarcela come meglio possiamo. Siamo stati costretti a dire addio all'unica casa che abbiamo sempre conosciuto e ci siamo trasferiti dai nonni, a Milano, una città caotica e asfissiante che sopporto a stento.
Il piccolo paese in cui siamo cresciuti, Casterni, è uno di quei posti in cui tutti conoscono tutti, un luogo tranquillo e pacifico dove non capita mai niente che sia degno di nota. Paragonato alla città mi sembra un mondo alieno e lontano anni luce. È buffo perché in realtà Casterni non è così distante da Milano, ma il divario che li separa è immenso.
Col tempo per Max sta diventando più facile accettare la situazione, e i nonni, pur di farlo felice, lo viziano molto più di quanto dovrebbero.
Per me le cose sono molto diverse. Non riesco a lasciarmi il passato alle spalle e così mi rifugio nei libri. Leggere è l'unica cosa che mi aiuta davvero a liberare la mente e che mi permette di estraniarmi del tutto. È il mio modo di affrontare le cose e, diciamocelo, potevo sceglierne di peggiori...

Questa settimana lo recensirò per voi 
ma già vi assicuro che è una lettura da non perdere!
Correte a comprarlo!

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