sabato 27 dicembre 2014

Recensione: meno cinque alla felicità di Virginia Bramati


Meno cinque alla felicità
Virginia Bramati
Mondadori Libellule
€ 10,00
219 pg

Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando - pochi mesi fa - il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c'è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Costanza quella voce la conosce bene, da sempre... è la voce di suo padre! Allucinazioni? Non si direbbe. Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo... Ma c'è un'altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome - Andrej - e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e... (sicuramente!) è molto affascinante.

Il Natale è una cosa seria lì nella piccola trattoria a Verate, vicino Venezia, dove vive la famiglia di Costanza, ma la morte precoce del padre pare essersi portata via anche lo spirito natalizio, quindi la ragazza lascia in tutta fretta New York per correre ai ripari e salvare il Natale a cinque giorni dal venticinque Dicembre. L’impresa sarà ardua, fortunatamente la voce del padre la guiderà dalla compilazione del menù natalizio fino ad un’inaspettata caduta da un albero. Natale si avvicina e tra tre oche divenute la mascotte della casa, un muratore estone che forse non lavora proprio nell’edilizia ed una madre ed una sorella da scuotere, probabilmente Costanza potrà trovare anche la felicità.

Natale quando arriva arriva e chissà come mai, nonostante tutti i preparativi e le decorazioni che iniziano a spuntare fuori come funghi già a metà novembre, ti coglie sempre impreparato. In questo periodo frenetico che si conclude con lunghe sedute a tavola, sono appena reduce dalla terza, culminate con dolci a profusione, questo piccolo libro, leggero, divertente, delizioso è proprio quello che ci vuole. Ringrazio moltissimo Anna della Mondadori per avermelo inviato e, dato che non riponevo in lui molte aspettative, è stata una piacevole sorpresa.
Virginia Bramati ci regala una bellissima storia di Natale, da leggere avvolti nella coperta, con le lucine dell’albero che illuminano le pagine ed una bella cioccolata calda, tanto per non farci mancare nulla. I personaggi sono deliziosi, a partire dalla protagonista così impegnata a salvare il Natale della sua famiglia e la felicità dei suoi cari da non rendersi conto che proprio lei ha bisogno di una bella iniezione di felicità, quindi il padre in missione dall’aldilà, con la sua voce che si fa sentire nella testa della ragazza nei momenti meno opportuni, è proprio quello che serve per darle la scossa e farle aprire gli occhi su quello che nella sua corsa frenetica si sta perdendo.

E poi la “felicità”. Che termine impegnativo!
Eppure, eppure anche io l’ho provata. E so che può assumere forme diverse, pur restando sempre identica se stessa. Inconfondibile.
A volte ti inebria come una ventata d’aria frizzante, quando la vita ti sa stupire nelle piccole, piccolissime cose.


Adorabile la nipotina Nuccia, con la sua mania per la genesi dei nomi delle persone (come la capisco, anche io adoro farmi raccontare queste storie) ed il nipotino che trasforma ogni parola in qualcosa da mangiare. Due bambini da pubblicità natalizia al disperato tentativo di salvare le oche  dall’essere la portata principale del pranzo natalizio. E poi gli amici di famiglia che corrono in soccorso, un prete disperato dalla defaillance della sua direttrice del coro, un albero trasportato per le strade di Milano sopra una lancia Y, insomma un libro capace di conquistare. Lo stile di Virginia è semplice e pulito, pochi orpelli e suppellettili, punta dritto al cuore con lo stile della favola da raccontare ai bambini ma lo humour del chick lit che ogni persona desidera leggere quando ha bisogno di evadere dalla routine quotidiana. Questo libro mi ricordato tanto la vita è una cosa meravigliosa, ha lo stesso spirito, la stessa gioia, lo stesso messaggio, quello di guardarsi intorno e scoprire che la propria vita è piena di persone meravigliose e anche una solo di loro può fare la differenza. Un libro da divorare in poche ore e rileggere quando il fuoco nel camino inizia a scoppiettare e le calze compaiono magicamente appese sopra di esso, quando si ha voglia di sorridere e lasciarsi trasportare dall’incantevole atmosfera natalizia.

 Voto: una bella favola natalizia

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