lunedì 7 luglio 2014

Recesione: Alakim. Luce dalle Tenebre di Anna Chillon


Alakim. Luce dalle Tenebre
Anna Chillon
Loquendo Editore
412 pg
€ 6,99 (ebook)

Alakim è un permanente divorato da una fame crudele. Reietto in cielo e braccato in terra da una schiera di guerrieri immortali, condivide il suo rifugio sotterraneo con due Nephilim, abili combattenti e fedeli compagni nella sorte.  Di giorno è costretto all’oscurità, mentre la notte si aggira per le vie di una Marsiglia trasgressiva, in cerca di un modo per assolvere al patto stretto con Lucifero. È proprio durante questa ricerca che un prete dalle eccezionali capacità sensitive gli suggerisce un antico testo custode di segreti proibiti, portandolo così a imbattersi in Nicole, una giovane libraia animalista.  La ragazza ingaggia una lotta impari per non venire travolta dall’indole tenebrosa di Alakim e dal suo spiccato gusto per la malvagità, ma l’ardore che scocca tra loro rapisce corpo e mente, lasciandola senza via di fuga, sopraffatta dall’impetuosità dell’immortale e dalla scoperta di una realtà troppo grande da accettare: una realtà per la quale occorre avere fede. 
Così, in un susseguirsi di eventi inaspettati, mettendo a rischio la propria esistenza, i suoi amici e Nicole stessa, Alakim fa di tutto per dare a Lucifero ciò che gli spetta, lottando, tracciando la sua strada nel sangue e spingendosi oltre i limiti. 
Perché avere una possibilità di scelta è l’unica cosa cui non è disposto a rinunciare, anche se quello da pagare è un inimmaginabile prezzo



Gli angeli non sono sempre gli essere celestiali che sussurrano alle orecchie degli uomini e corrono in loro soccorso. Gli angeli possono anche essere diabolici, Lucifero in persona è stato uno di loro finchè l’Arcangelo Michele non lo ha sconfitto rinchiudendolo negli inferi. Almeno questo dice la Bibbia, sono in pochi infatti a sapere che Lucifero in realtà è stato sconfitto da Alakeleim, un serafino come lui, suo fratello, un tale gesto però ha condannato la sua anima per l’eternità, così come l’odio per gli esseri umani, creati da Dio e lasciati agire con libero arbitrio. Alakim adesso cammina fra quegli uomini che tanto disprezza, la sua anima è corrotta dall’oscurità, ma un diabolico patto lo lega a Lucifero secondo il quale dovrà invocare i quattro cavalieri dell’apocalisse e per farlo avrà bisogno di un’invocantes, una donna capace con la sua voce di richiamare gli angeli. Alakim ha bisogno di Nicole.
Opera prima di Anna Chillon, a metà tra un fantasy ed un horror, finalmente ho trovato una storia dove gli angeli non mi hanno deluso, anzi mi hanno completamente affascinato. Forse perché queste mitologiche figure descritte non rispondono per niente ai canoni dell’arte o del fantasy classico, o anche della religione stessa. Gli angeli della Chillon sono esseri crudeli, esseri dotati di sentimenti e pulsioni. Sono il braccio armato del Signore e cacciatori di Nephilim, esseri nati dall’unione tra una donna e un angelo e per questo esseri impuri da eliminare. Ma se conosceste Samshat e Muriel, i due Nephlim che si accompagnano all’angelo dannato Alakim, capireste subito che non può esistere definizioni peggiore per questi due personaggi. Dotati di una natura immortale, sono la famiglia, il punto fermo dell’angelo-demone che nella sua vita non riconosce più il bene, sono la chiave per la sua sanità mentale, per far risplendere quel barlume di luce angelica che risiede da qualche parte nelle profondità del suo animo.
Tale luce può essere richiamata solo da Nicole, fin dal primo incontro con la ragazza Alakim ha compreso che lei era diversa, e non per la sua natura di invocantes. Nicole porta con sé una luce capace di rischiarare le sue tenebre, la forza necessaria a sorreggere con lui un peso che ormai da decenni grava sulle sue spalle. Piccola, delicata ma forte, attratta dalla sua oscurità, che non si ritrae quando vede la sua parte più oscura, il demone che gli urla di dilaniare, uccidere e distruggere. Tutt’altro, Nicole abbraccia il demone e da lui si lascia amare con cieca fiducia. Una donna che ha commesso degli errori, che si è fidata delle persone sbagliate, che non è mai riuscita ad amare e farsi amare dalla sua famiglia adottiva, per poi trovare pace con un burbero e antiquato zio che vende antichi libri in una polverosa libreria. Una donna che non esita ad aiutare il demone che ormai le ha rapito il cuore e di cui non può più fare a meno anche se la luce sembra ad un passo dall’avvolgerla e richiamarla a sè.
Questo volume crudo a tratti, efferato nelle descrizioni e negli atti che il demone racchiuso in Alakim lo porta a compiere, sensuale e da togliere il fiato nei passaggi in cui l’angelo e l’invocantes sono insieme, doloroso perché ogni azione volta a turbare un equilibrio imposto da millenni comporta dei sacrifici, è decisamente un libro che merita di essere letto e che sarà capace di rapirvi come pochi, sorprendendovi anche.
Una lettura che consiglio decisamente a chi cerca delle figure angeliche fuori dai classici schemi ma inchiodate alla dura realtà, perché anche il più puro degli angeli può trasformarsi nel più efferato dei demoni capace di ingannare la persona amata e lasciarla nella più cupa disperazione.

Voto
Notizia del giorno: gli angeli esistono e sono dei gran bastardi

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