mercoledì 23 luglio 2014

Recensione: La superficie dell'acqua di Massimo Volta


La superficie dell'acqua
Massimo Volta
€ 4,99
232 pg

Sarah ha quattordici anni, è al primo anno di liceo, ama nuotare e difende gelosamente i suoi segreti. Da sola, circondata da adulti distanti anni luce da lei, cerca di capire se stessa e gli altri in quell’età misteriosa che si chiama adolescenza, tra il ricordo della magia dell’infanzia e il freddo di un inverno che ha il sapore dell’età adulta. 
Un viaggio nella mente e nel corpo di una ragazza, tra amori delicati e inquietanti pericoli, tra dolcezza e violenza, come una favola oscura in una città senza nome che è uguale a ogni altra città che conosciamo. Senza dimenticare mai quella bacchetta magica che, ben nascosta in fondo al mare, ci ricorda che siamo fatti non solo d’ombra ma soprattutto di luce. 




Sul fondo di una piscina, con l’acqua che ti avvolge, la pace si impossessa del tuo cuore. Il silenzio, l’immobilità, mentre la luce si riflette sulla superficie ma solo lievi bagliori riescono a penetrare la barriera dell’acqua e scivolare sul fondo. Lì sotto niente può raggiungerti, niente può ferirti, tutto sembra perfetto. Sarah ha quattordici anni ed ha appena iniziato il liceo, genitori divorziati, un nonno prematuramente scomparso, una vita solitaria ed un segreto nero da nascondere ma che la fa sentire potente. Questa è la sua piccola storia, a voi scoprire cosa si nasconde sotto la superficie.

Questo piccolo libro scritto da Massimo Volta, di cui vi consiglio di visitare il meraviglioso sito, racconta una storia molto particolare, una storia drammatica, cruda, triste, una storia che genera rabbia, repulsione, voglia di prendere Sarah e scuoterla fino a farle battere i denti. Una storia in cui la speranza sembra perduta e impossibile da recuperare. Una storia che forse ti lascia l’amaro in bocca e ti fa domandare quanto veramente conosciamo le persone che ci sono affianco.
Sarah è in quella fase delicata in cui la bambina lascia il posto alla donna, in cui si iniziano ad attirare gli sguardi anche se non si sa bene per quale motivo. Eppure Sarah non sente niente, non prova nulla. I suoi genitori hanno divorziato quando lei era piccola e da allora non hanno fatto altro che litigare, insultarsi, usare tante parole con la “S” e lei è diventata per loro solo un altro motivo per farsi male e lanciarsi accuse. L’unica persona che per lei c’è sempre stata se ne è andata da molto tempo e solo i ricordi di quel nonno, della sua casa al mare e di una bacchetta magica che esaudisce desideri le impediscono di andare in pezzi. I ricordi ed il suo segreto, che nasconde dietro i maglioni, che consuma nel silenzio e nel buio della sua stanza. Per proteggere quel segreto ha rinunciato anche a nuotare in piscina, piccolo luogo di pace; ma proteggere se stessa è più importante che amarsi. Sarah non sente, non vive, tutti coloro che la circondano, i genitori, la ragazza dai capelli color del miele Arabella, Bruno con il suo amore per qualcuno che non esiste, non la vedono veramente, si accontentano della superficie e non vanno più a fondo per comprendere quello che veramente laggiù si nasconde. Lì Sarah rimane in attesa di qualcuno che la prenda per mano. Bugie rivestono la superficie, sotterfugi, sesso, pillole, nascondono la bambina che se ne sta rannicchiata in attesa di sconfiggere gli orchi.
Poi ad un tratto tutto precipita, la corda troppo a lungo tirata si spezza, eppure ecco laggiù in fondo una luce, una piccola speranza, una persona, un’unica persona cambia il suo mondo, un’unica persona che allunga la mano nell’acqua per tirarla fuori.
Un libro che fa riflettere e scavare nel profondo, che ti fa domandare quanto veramente gli altri ci conoscano e quanto invece si accontentino di grattare la superficie e trovare risposte che non fanno paura dandogli una mera illusione di conoscenza.
Una buona prova per Massimo che con il suo stile crudo, a volte telegrafico, reale, schietto, come fotografie istantanee, a volte poetico nelle immagini che richiama, mette in luce una verità che cerchiamo sempre di nascondere, come troppo spesso nascondiamo i veri noi stessi. Qualche ingenuità, forse qualche paragrafo che poteva essere tagliato, una domanda che continua a ritornare (possibile che nessuno si sia accorto di Sarah? che le persone che dicevano di amarla in realtà fossero così cieche?), un finale che qualcuno può trovare buonista ed affrettato ma che io invece ho trovato perfetto nella sua semplicità. Un libro da cui difficilmente sono riuscita a staccarmi, leggendolo a notte fonda quando gli orchi fanno più paura, ma che consiglio per chi ha voglia di una lettura drammatica, forse, cupa ma che lascia sempre filtrare uno spiraglio di luce.

Voto:  amare è guardare sotto la superficie


P.S. La fotografia della cover è stata scatta dall'autore, per me è meravigliosa!

2 commenti:

  1. Non lo conoscevo, ma devo dire che sono rimasta colpita, dalla trama, alla cover, alle belle parole che hai usato per descriverlo! Davvero una bella review! Ci farò un pensierino di certo :)

    RispondiElimina
  2. Grazie Denise, la storia non è semplice e, lo dico francamente, forse non è adatta a tutti, a me però è piaciuta molto e, cosa importante, mi ha fatto molto riflettere! siamo tutti alla ricerca di una bacchetta magica sul fondo del mare.

    RispondiElimina