giovedì 14 giugno 2012

Recensione: Shopping con Jane Austen di Laurie Viera Rigler


Shopping con Jane Austen
Laurie Viera Rigler
Sperling (Paperback)
€ 9,50
352 pg

Los Angeles, XXI secolo. Courtney va pazza per i romanzi di Jane Austen e, quando becca il futuro marito con un'altra, si tuffa per l'ennesima volta tra le pagine di Orgoglio e pregiudizio, insieme con una robusta dose di vodka. 
Gran Bretagna, XIX secolo. Courtney si ritrova in una sontuosa magione inglese, intrappolata nelle vesti di Miss Mansfield, "zitella" trentenne, simile in tutto e per tutto a un'eroina della sua amatissima scrittrice. Una situazione paradossale, che dà vita a un romanzo delizioso, ironico, davvero originale.


Questo volume è il primo di una duologia basato su uno scambio di anime tra due appassionate lettrici di Jane Austen.
Courtney una tipica trentenne americana del XXI secolo una mattina si risveglia nel corpo dell’atipica trentenne inglese del XIX secolo. Atipica perché alla sua veneranda età di trent’anni non è ancora convolata a giuste nozze e non sembra intenzionata a farlo, seppur pressata dalla ingombrante madre che vuole a tutti i costi accasarla con un prestante vedovo, molto appetibile per quel che mi riguarda, Charles Edgeworth. Dopo lo smarrimento iniziale e sotto la minaccia di essere spedita in un manicomio Courtney inizia a vivere la vita di Jane Mansfield, una vita che da un lato sembra essere più semplice di quella moderna, infatti le uniche preoccupazioni sembrano essere la scelta dell’abito per la cena e le passeggiate nei boschetti, il ricamo e la possibilità di trascorrere le vacanze a Bath. In realtà l’epoca in cui si ritrova a vivere è così rigida per quanto riguarda l’etichetta, la reputazione, l’educazione che pure sorridere nel momento sbagliato alla persona sbagliata potrebbe costare il suicidio sociale. Courtney affronterà la sfida con il buonsenso degli anni 2000 per raggiungere l’obiettivo che ogni donna sogna, l’amore.

Devo dire che la lettura non si è dimostrata particolarmente impegnativa, narrata dal punto di vista della protagonista la storia non riserva particolari sorprese, avrei preferito che si approfondissero di più gli usi e le abitudini di un’epoca così lontana dalla nostra e la velocità con cui Courtney riesce a entrare in regime con tale epoca mi sembra un po’sospetta, ma è anche vero che per noi fan di Jane Austen, che abbiamo divorato ogni suo libro e imparato a memoria ogni particolare delle innumerevoli trasposizioni cinematografiche, l’impatto non potrebbe essere così scioccante. Tutto sommato un libro piacevole anche se avrei preferito un maggior approfondimento sulle storie e delle vicissitudini dei personaggi secondari, come quelle di Charles Edgerworth e della sorella Mary. In realtà l’intero romanzo è basato sull’accettazione della protagonista della sua nuova vita, lasciando completamente all’oscuro il lettore di ciò che la circonda. 
Il romanzo, come ogni lettrice di Jane Austen sa, finisce con un lieto fine. 
Come potrebbe essere altrimenti?
Molto carina la copertina con il contrasto tra l’immagine d’epoca e la borsetta fendi, peccato che il titolo italiano non c’entri molto. Perché tradurre con Shopping con Jane Austen, visto che di shopping non si parla quasi per niente, il titolo originale “Confessions of a Jane Austen addict”?

Voto: 3/5 (Piacevole passatempo)

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